
Fattore Tandem: la pedalata veloce delle colleghe affiatate
Tra le cose più belle, fortuite e inaspettate che possono capitare in un luogo di lavoro, c’è l’arrivo di una collega con cui collaborare è semplice, bello e stimolante. Un feeling a pelle, facilità di comunicazione, stili diversi ma compatibili rendono più piacevole il lavoro, smorzando tensioni, stress e conflitti.
È il “fattore tandem”, descritto dall’immagine di Margherita Allegri: la fatica della pedalata resta, ma condivisa con una collega diventa più leggera e gratificante. Situazioni sfidanti e complesse vengono risolte in maniera creativa senza sapere da chi delle due “cicliste” sia arrivata la soluzione. In ambito organizzativo e aziendale si parla da tempo di “beni relazionali”: intangibili e gratuiti, impattano positivamente sulle persone coinvolte e sull’intero contesto.
Quando a pedalare insieme sono due colleghe donne, la dinamica non di rado suscita sospetto. Nel contesto scolastico per esempio, complicità e cooperazione possono essere viste come minaccia all’autorità superiore. Quasi che quel legame professionalmente vincente togliesse qualcosa al contesto anziché aggiungere un bene comune. Colleghe divise, orientate verso ruoli distinti, pur di disinnescare quell’energia che anziché rassicurare spaventa. Ecco che torna quel senso di fatica e immobilismo, che ha un impatto sulle lavoratrici ma di riflesso anche sul benessere scolastico di alunni e alunne.
Nelle mie incursioni a scuola, per motivi personali o di ricerca, ho incontrato diversi tandem: Giulia, alla soglia della pensione, che al primo collegio docenti ha sentito una sintonia profonda con Francesca, fresca di studi universitari. La lunga esperienza professionale dell’una e le competenze digitali e laboratoriali dell’altra si integrano perfettamente; Irene sempre calma, pacata e in ascolto, Rebecca vulcanica, carismatica e curiosa come i bambini loro affidati in un servizio per l’infanzia: vivono due fasi della vita diverse, una ha un grosso carico di cura, l’altra è più libera e flessibile, la conciliazione di turni e orari risulta semplice e spontanea.
Se dirigessi una scuola (o un’azienda), non avrei dubbi sul valorizzare il fattore Tandem. Le emozioni positive sprigionate dal lavorare insieme sono il motore fondamentale dell’intera organizzazione. Anzi, sono i suoi pedali moltiplicati per due.
E voi la avete una collega di tandem?
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Vignetta di Margherita Allegri – margheritallegri.blogspot.com

Anna Granata
Professoressa associata di Pedagogia presso il Dipartimento di Scienze umane per la formazione “Riccardo Massa” dell’Università di Milano-Bicocca. È autrice di libri, saggi e articoli su riviste scientifiche e divulgative attorno ai temi della mixité come risorsa educativa e formativa.
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